venerdì 29 febbraio 2008

Join the swedish army: DDB wants you!

Su adsoftheworld l'ultima trovata di DDB Stoccolma per il reclutamento dell'esercito svedese, dopo il video labirintico: un test on line per verificare se le tue abilità sono giuste per diventare un ufficiale (mettete le cuffie, ne vale la pena).
Tralasciamo il fatto che se fossi svizzero sarei sicuramente più ricco, e secondo DDB avrei una fantastica carriera militare davanti a me :), mi interessa il perchè di questa cosa. Il tentativo di togliere dall'esercito quel mix di machismo-fango-sporchimusigiallivenitefuori viene delegato a giochi di intelligenza, che mirano a mettere in risalto le qualità intelettuali di un ufficiale. Ammirevole il tentativo, pregevole il mezzo, ma un anno di aeronautica mi è bastato, grazie :)
Mi rimane la curiosità del risultato del marketing quando non si tratta di acquistare qualcosa, ma di fare una "scelta di vita": che incremento avrà sul reclutamento?
Fra qualche mese telefono in Svezia...

mercoledì 27 febbraio 2008

Tom Tom 2.0, e oltre...

Ho ricevuto una mail (la seconda: la prima non l'avevo considerata) dal sevizio TomTom: è il link ad un sito che promette di svelare i "segreti" del navigatore.
E' già attivo il servizio di map sharing (ogni utente può modificare la mappa rispetto ai cambiamenti che rileva sulla strada, e scaricare le variazioni degli altri utilizzatori), non l'ho provato ma l'idea è ottima.
Ma da questa mail si va oltre. Ognuno può inserire varie informazioni: luoghi di interesse, locali, musica tipica di un luogo, e (credo) condividerli con gli altri.
L'iniziativa in stile 2.0 mi fa venire voglia di cambiare il mio Tontom, non compatibile con questi servizi, e testare sul campo come funziona.
Sta per nascere una nuova community di viaggiatori che rendono disponibile e trasportabile una miriade di informazioni sui luoghi visitati?
Speriamo :)

PS: scopro solo ora che qualcuno ci aveva già pensato più di un anno fa... peccato la concorrenza non l'abbia assunto :)

The Stig e l'effetto virale: dalla tv alla rete

Andrea mi segnala che la trasmissione inglese Top Gear da un po' di anni si è inventata la figura di "The Stig": un pilota di identità sconosciuta che prova auto veloci, gareggia con aerei, o sfida piloti famosi vincendo sempre.
Sull'identità di The Stig hanno costruito un mezzo mito, e la rete si è riempita di video sulle performance di guida e sulla supposta identità.
Un esempio di come un programma televisivo abbia generato un effetto virale al di fuori delle 4 s del viral marketing.
Lo so, l'accostamento è un po' forzato: nessun video è stato messo in rete dalla trasmissione televisiva, ma l'effetto su youtube è degno di nota (1240 search results for the stig).
Un bel'esperimento, ben riuscito: che poi The Stig sia Ben Collins o Damond Hill poco importa: il risultato avuto in rete è stato l'effetto (voluto?) più rilevante.

martedì 26 febbraio 2008

Lasciate che i bambini vengano alla marca

Volkswagen lancia per il secondo anno un concorso per il miglior striscione calcistico nelle scuole. Un direttore marketing di un marchio di pneumatici afferma di voler "fare qualcosa per coinvolgere i bambini".

Finchè erano Coca Cola e McDonald a rivolgersi ai più giovani era tutto normale, ma ora anche marchi che con quell'età non hanno nulla a che fare ci si buttano.
E' l'età in cui si forma il ricordo di un marchio (chi si ricorda a quanti anni ha sentito un rumorino strano dal cruscotto di una Fiat?), e cominciare a far vedere una WW azzurra ad una seconda elementare forse farà vendere più Polo fra sei o sette anni.

Non so se funzioni in modo così automatico, ma la cosa non mi convince del tutto: vabbè allargare il target, ma lasciamo in pace sti bambini. aspettiamo che almeno si iscrivano a scuola guida, poi bombardiamoli pure.

lunedì 25 febbraio 2008

Oltre il room service


hampton
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Appena ho visto questo benvenuto nella camera dell' Hampton Inn ho sgranato gli occhi. Perchè a volte non servono investimenti impressionanti per far percepire un servizio (comunque già buono) come nettamente superiore. Sbaglierò, ma penso che una campagna di fidelizzazione debba passare anche dalla cura "immateriale" del cliente, e se dirgli che si sentirà a casa è scontato (e palesemente falso), due cioccolatini possono strappare un sorriso (ed un ritorno nell'hotel...)

sabato 23 febbraio 2008

Packaging fa rima con marketing


pack1
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Esempio di qualche anno fa di come il packaging faccia parte a pieno titolo del marketing.
Fazzoletti impacchettati in simil tazze da caffè, per essere sistemati nel "cup holder" dell'auto.

PS: I colori sono decisamente da migliorare, ma l'idea ha un suo perchè...

giovedì 21 febbraio 2008

Quando il logo di Nokia era una carpa

A questo link la storia e l'evoluzione dei marchi tecnologici più conosciuti (Microsft, Apple, Firefox...), e si capisce che:

- a volte basta cambiare un nulla per modernizzare un logo (IBM)

- c'è gente che nel passare degli anni ha veramente cambiato strada un bel po' di volte (Nortel), contro chi in 50 anni è rimasto con lo stesso marchio (Canon).

- se Adobe fosse stata fondata a Modena oggi avremmo il "SECCHIA ACROBAT READER": gli americani ci fregano con la lingua...

sabato 16 febbraio 2008

In questo condominio è gradita la pubblicità

Il problema di portare in casa i volantini del supermercati è che la ragazza urla per il casino, ma gestito questo problema, mi viene un pensiero, e lo mettiamo in formula in stile minimarketing:

"il valore percepito di un negozio di grande distribuzione è tanto più alto quanto più basso è il numero di prodotti mostrati per pagina nel volantino"

L'impressione è che (come immagine) la grande distribuzione si stia livellando verso il basso. E si nota pure dalle scritte gialle e rosse, che fanno tanto "supersconto", ma non danno sta gran percezione di alta qualità.

Cozza con tutto questo la vetrinetta con montalcini e champagne vari, o il caviale venduto da Esselunga sotto Natale a 145 euro la confezione (la più economica delle 8 a disposizione).

Lo so che il primo fattore strategico nella grande distribuzione è il prezzo, ma sarebbe apprezzabile se qualcuno provasse una strada diversa.

L'informazione in rete, fra siti e blog

Magari l'avete già vista tutti, ma l'intervento di Gaspar Torriero a StateOfTheNet fa pensare.

Una riflessione sulla circolazione delle notizie sulla rete (di persone, fra siti personali e blog), e sul futuro (bieco) della carta stampata portata on-line.

Un po' lunga, ma ne vale la pena.

PS:l'affermazione "i banner sono morti" è perfetta nel contesto dell'informazione, ma in altri ambiti penso possano ancora funzionare

PPS: la prima slide è geniale

Credibilità dei siti web: questionario

Michele Trangoni propone un questionario sulla credibilità dei siti web.
L'ho compilato, mi è piaciuto, e mi ha fatto pensare al perchè ci si fida di certi siti invece che di altri.
Se la grafica è il biglietto da visita, è poi il tempo che fisa l'opinione. Ed in questo aiuta l'opinione degli altri utilizzatori.

Insomma, io per fidarmi di un sito lo devo seguire per un po' di settimane, e devo trovare delle opinioni favorevoli sui forum e sui blog. E se l'homepage è incasinata non ci provo neppure. Ho dimenticto qualcosa? Ah, la pubblicità di una chat per incontrare l'anima gemella non aiuta..

martedì 12 febbraio 2008

Godin, l'idea ed il prodotto

In questo post [m]m osserva come non si trovino prodotti di uso comune "viralizzabili", e che tutto sia appiattito su un marketing banale ("30% di prodotto in più", "Studiato specificatamente per i bambini", "Formula antibatterica studiata in laboratorio", "Guarda la visione al microscopio* *simulata").

Verissimo... e allora che si fa? E' possibile ricreare l'immagine di un prodotto e renderla "viralizzabile" senza modificare il prodotto stesso?

Si', risposta facile, ma rimane tale finche' si tratta di grandi aziende; il problema e' come convincere il classico piccolo-medio imprenditore a farlo. La leva piu' facile e' fargli capire che e' posibile svincolarsi dalla logica "prodotto-prezzo", ed avere degli argomenti in piu sulla vendita (e sulla giustficazione di un prezzo piu' alto). Ma si torna alla solita rottura che "nell'acquisto il prodotto conta solo il 7% ed il resto e' emozione". Ci devo pensare sopra.

Arrivero' anche a capire come convincere il "commenda" di turno ad utilizzare i social media, ma quello e' un po' piu' complicato: e' un pallino che ho da un po', ci penso e poi qualcosa dovro' scrivere...

PS: ammetto di non aver letto questo di Godin per intero: corro a rimediare

domenica 10 febbraio 2008

Spot tv, fra auto, patatine e un cane...



Ecco, uno spot come questo mi fa pensare a come vorrei si facesse pubblicita', non solo in tv:

1- scegliere una caratteristica del prodotto (dell'auto, non mi interessa sapere che chi la guida e' il piu' figo del mondo): pubblicizzarne mille fa confusione e fa perdere di credibilita'
2- Poca autoreferenzialita': dire sempre che si e' i migliori, i leader del mercato, alla lunga stanca (ed e' poco credibile...)
3- Usare situazioni normali: quanti comprano un'auto per fare da St. Moritz a St Tropez?
4- Usare l'ironia: sara' scontato, ma se uno spot e' simpatico rimane in mente, se ne parla agli amici (senza dover far esplodere auto con i cavi attaccati alla ultima Dodge)

A questo punto via alla creativita', e si corre meno il rischio di fare spot pluripremiati ma che non fanno ricordare il prodotto (vedi i primi di Infostrada con Mike e Fiorello, rimediati con gli ultimi "al nero").
PS: e dopo tutto, il muso del cane mi fa morire :)

sabato 9 febbraio 2008

ADSL e voce guida... c'e' un senso?

Ieri sera l'ADSL di casa smette di andare... a volte succede. Telefono al servizio clienti della compagnia telefonica, ascolto la voce guida che mi da' il benvenuto, digito il mio numero di telefono, altri tre tasti per dire che non mi va l'ADSL, e la voce cosa mi consiglia?

1- controlla che le spine del modem siano attaccate (vabbe', di pinguini e' pieno il mondo...)

2- spegni e riaccendi il modem (gia' fatto, ma se non c'e' linea non c'e...)

3- VAI SUL SITO WWW.187.IT E CERCA LA SOLUZIONE AL TUO PROBLEMA?!?

Telecom, mi spieghi COME, se ho chiamato perche' e' saltata l'adsl?

A volte i messaggi registrati sono fatti a caso, salvo poi non farti capire che tasto devi spingere (Fineco in questo e' maestra).

Un po' di attenzione, per favore, e un'idea (non mia, devo cercare il libro dove la trovai): in caso di attesa troppo lunga non sarebbe meglio far riagganciare il cliente e richiamarlo piu' tardi? Un CRM stellare, ma poi non troppo difficile da attuare...

giovedì 7 febbraio 2008

ebay: no feedback, no party...

Notizia di ieri: fra qualche tempo nn sarà possibile lasciare feedback negativi ne caso si rimanga insoddisfatti del venditore su ebay. Motivazione ufficiale: alcuni feedback venivano lasciati per ripicca, e non per reali problemi nella transazione.
Beh, a parte qualche problema (furto di feedback e casi simili) il sistema funzionava, e bene: quale miglior garanzia per un acquisto del sapere come si è trovato chi ti ha preceduto, ed il tutto in un sistema non controllabile dal venditore... perfetto!
Ci credo quando lo vedo, maperchè una scelta del genere? Forse il tentativo di favorire i "negozi ebay", che saranno gli unici da cui ci si fidera' (forse) a comprare.
L'unica caratteristica "2.0 style" del sito insomma ce la stiamo per giocare, in controtendenza con quello che dovrebbero fare i siti internet: dare voce ai clienti. E non e' sta gran bella cosa.

martedì 5 febbraio 2008

Books generator software

Che il pc aiutasse a scrivere libri era risaputo: ma che un professore di marketing ideasse un software che gli permettesse di scrivere 85.000 libri in 5 anni era dura immaginarlo.
Gli argomenti lasciano a desiderare (chi non muore dalla voglia di leggere una ricerca di 188 pagine sulle assicurazioni sulla vita in Cina nel 2006, o 32 pagine sull'import-export dei guanti di gomma in Polonia nel 2007...), ma chi è interessato trova il tutto su Amazon.
Chiamarli libri è dura: probabilmente il software attinge numeri da banche dati, aggiunge congiunzioni, punteggiatura e impagina.
Il giorno che un computer scriverà libri un po' mi dispiacerò: per questa notte, dormo tranquillo.

Il futuro del marketing politico

Le primarie negli USA si avviano al giorno (forse) decisivo, e l'impressione e' che le campagne siano condotte piu' sul denigrare l'avversario che sulle proposte concrete.
Forse arriveremo anche in Italia a questo livello (ci manca solo quello da noi...), ma oltreoceano accanto a consulenti che si preoccupano del colore della cravatta o del tailleur del proprio candidato, si muovono schiere di investigatori che scavano nella vita dei contendenti (del proprio partito...) per screditarli. I loro scandali farebbero sorridere i nostri politici (servizio militare in basi "comode" durante la guerra, finanziamenti da dubbi personaggi, telefonate private addebitate alla comunita'). Ma e' centrale la linea strategica: mettere in cattiva luce l'avversario rende di piu' e costa meno fatica che convincere l'elettore della bonta' delle proprie proposte.
Se in America sono sempre avanti di qualche anno e questo e' quello che aspetta anche noi, e' una tristezza...

lunedì 4 febbraio 2008

Audi and The Godfather

Ormai la moda e' creare siti "ad hoc" per promuovere prodotti specifici: ci e' cascata anche Audi, ma questo a me piace non poco.
Filmati promozionali, possibilita' di preventivo personalizzabile... vale la pena navigarlo un po'... ed il filmato del remake de "Il padrino" (con schiaffo a Mercedes...) e' il colpo di genio.
Forse un po' troppo autocelebrativo: un po' di autoironia ci sarebbe stata bene, ma comunque rende molto l'idea.
Ah, si nota fra le righe che e' studiato su misura per gli USA: il mercato oltreoceano continua a far gola... che ci provi pure Fiat con la 500? :)

venerdì 1 febbraio 2008

Non per vendere, ma per regalare...


bschiuma
Originally uploaded by ottavotasto
Entro in doccia, prendo il bagnoschiuma in mano, leggo l'etichetta e stento a crederci...il 50% di prodotto gratis!?! Cavolo, che fortuna, a sto giro mi lavo un mese gratis... o forse no?
Perche' se mi fermo a pensare un momento realizzo che non ho dovuto comprare piu' confezioni per avere lo sconto... e lo stesso non era nemmeno riservato ad una particolare categoria di consumatori, o legato ad un coupon: no, e' bastato prenderlo dallo scaffale e presentarsi alla cassa.
E allora mi assale un dubbio che sa di certezza: uno sconto cosi' forte ed incondizionato mi fa pensare che tutte le altre volte che ho comprato quel bagnoschiuma, sono stato quantomeno fregato sul prezzo... Viene voglia di mandare una mail alla johnson per chiedere il rimborso di tutti quei 50% pagati fino ad oggi.
E comunque, cambiare bagnoschiuma...
PS: una campagna di abbassamento del prezzo (o di aumento del contenuto della confezione) dovuto quantomeno al successso del prodotto, o a QUALSIASI altra cosa avrebbe cambiato in meglio tutta la situazione: ma il trade marketing pensa a ste cose?
PPS: QUEL bagnoschiuma lo ha comprato la mia ragazza...