giovedì 22 ottobre 2009

Tv, Internet, un po' di roba sparsa e qualche considerazione

Gianluca posta un intervento su Friendfeed di Nereo, sul fatto che i 29 milioni di navigatori di internet a settembre non possano essere ignorati dalle pianificazioni pubblicitarie.

Livefast osserva che quelli che sono su internet "è tutta gente che la 'comunicazione', quella in cui 'si investe' gli rimbalza. Vogliono fatti, la comunicazione nasce spontaneamente e con grande facilità se il prodotto è buono. E questo è tutto quello che c'è da dire della utilità dei direttori marketing e dei 'comunicatori'".

Che è poi un altro modo per dire che chi è su internet c'è per un motivo (sì, pure quelli su Facebook). La rete richiede almeno un minimo di interazione... insomma, qualcosa ci devi fare, al contrario di quando guardi mamma tv.

Ed il grado di attenzione del navigatore è mediamente più alto di quello del telespettatore. Se ci aggiungete che " la pubblicità funziona bene in modo inversamente proporzionale al grado di neuroni attivi durante l'esposizione" (Gianluca), il gioco è fatto.

Vediamola in senso positivo: che internet non diventi uno stimolo ad un modo nuovo, magari più attento e mirrato di fare pubblicità, che se ne freghi dei "focus group" e pensi un po' di più a quello che vogliono le persone? speram...

lunedì 19 ottobre 2009

Ma non è che tutti ormai hanno una reputazione on line?


Le aziende ormai devono sapere che con la rete hanno a che fare quotidianamente, che lo vogliano o no. Non ci sono più scuse: anche se non hai un sito, o magari nemmeno un computer, in giro c'è qualcuno che con tutta probabilità scrive di te, e dovrebbe interessarti almeno cosa dice. Se e come rispondere è poi un'altra roba, complicata, lasciamo stare...

Quello che magari non tutti pensano, è che sta roba mica vale solo per le aziende. Vale per tutti. Nel senso tutte le persone: la solita storia della reputazione on line, che da un po' di tempo però mica riguarda solo blogger, forumisti, o chi con la rete ci lavora...

Se su Facebook qualcuno ha una foto con una bottiglia di rum in mano, con che faccia va a dire in un colloquio che è astemio? Non dico che si debba stare attenti a quello che si mette on line, o che "su Facebook ti rubano l'identità": solo che più roba gira in rete, più sarà meglio darci un occhiata :)

PS: l'idea di questo post -che rompe un silenzio di Ottavotasto decisamente lungo, sorry- viene da un seminario del weekend prossimo a Firenze organizzato da Fior di Risorse, all'interno di Jobfair, al quale io non parteciperò, ma c'è anche Luca Conti, mica nulla... :)


L'immagine è di Greg Gaskill