martedì 14 aprile 2009

Un po' di pubblicità non guasta mai...

Quando riusciremo a fare a meno della famiglia Totti, AldoGiovannieGiacomo, e tutta la compagnia?

In Grecia lo fanno:





Quello che mi fa rabbia è che potrebbe diventare divertente guardare la pubblicità. Un po' come ai tempi di Carosello* insomma...
Continuiamo pure a cambiare canale rassegnati e tranquilli, ancora per un bel po'.



* sia chiaro: io non c'ero ancora, me lo hanno raccontato :)

via

lunedì 6 aprile 2009

I've seen things you people wouldn't believe

"I've seen things you people wouldn't believe".

Nulla a che vedere con i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser: più semplicemente due o tre blogger parlare della pubblicità tabellare (quella sui giornali insomma) senza lasciarsi andare ad espressioni scandalizzate o antichi esorcismi.

Qualche settimana fa ad un aperitivo blogger in quel di Modena, si è instaurata uno scambio di battute fra me e altri due partecipanti sulla validità residua della pubblicità sulla carta stampata.
Non che il discorso si sia concluso con dei comunicati ufficiali, ma la conclusione -più o meno- è stata che per certe categorie funziona ancora. Ed a pensarci bene, a volte altri canali -persino internet- possono essere inutili.

In questo caso si parlava di una rivista settoriale per installatori di antifurti: ok, mercato tecnico, relativamente di nicchia... ma così ce ne sono tanti. Mi viene in mente la Mapei, che al tempo dopo un'indagine sugli utilizzatori dei suoi prodotti (muratori e posatori di piastrelle perlopiu) decise di abbandonare l'idea di sponsorizzare una squadra di calcio, e si buttò sul ciclismo.

Per ogni lavoro lo strumento giusto: in fondo vale anche per la comunicazione...