lunedì 31 maggio 2010

Fare le cose al momento giusto...

Una gran bella persona che si intende di arte -seriamente- qualche giorno fa mi ha detto "non si possono fare dei lavori astratti se prima non si è dimostrato quanto si vale sul figurativo".

Insomma, prima di vendere tele con il naso al posto delle orecchie, anche Picasso dimostrò cosa sapeva fare col pennello. E non se la cavò neppure male.

E' così anche nella comunicazione? Non parlo delle persone, ma delle aziende.

Prima di fare un catalogo minimalista, pensa se chi lo prenderà in mano sa già cosa fai

Prima di fare uno stand chiuso come una torre medievale, pensa se i clienti ti cercheranno ugualmente

Prima di regalare ai clienti una spilla da giacca, pensa se la metteranno

Prima di organizzare un evento, pensa se gli invitati parteciperanno

In questi giorni sono così: fissato sul fare le cose al momento giusto. Ed il bello è che il "momento giusto" non capita da solo, ma si costruisce. E non è nemmeno facile. Quello che aiuta è sapere quello che si vuole fare (aumentare i clienti, o i contatti al sito, aprire un nuovo mercato, nuove applicazioni per un prodotto...) e lavorare per farlo.

Quante volte si pensa "se prima facevo questo, era meglio...". Beh, si pensa sempre dopo.
Pensarci prima sarà un bel passo avanti :)


PS: l'immagine di Lost mi è venuta così... ma un minimo accenno sul blog, dopo sei stagioni, prima o poi dovevo farlo :)

martedì 4 maggio 2010

Pure al dentista scrivo dal Blackberry...

Il fatto che abbia cambiato dentista sembra non c'entrare molto con questo blog.
La scelta e stata fatta in modo decisamente convenzionale (comodità geografica + passaparola 1.0), ma la sorpresa è comunque arrivata.

- ha un sito internet. E pur non avendo effetti speciali e colori ultravivaci, è così chiaro che il dottore in questione lo utilizza -immagini, descrizioni...- mentre illustra cosa va a combinare dentro la tua bocca. Certo, saperlo non solleva, ma aiuta non poco.

- legge le mail, e risponde persino: se contiamo che ancora ci sono aziende che nemmeno guardano le caselle di posta, è una bella cosa, dai...

Seguono nell'ordine: preventivi chiari (senza parole incomprensibili e discorsi tipo "più-o-meno-saremo-sui-ma-le-serve-la-fattura..."), assenza di dolore nelle operazioni (cosa per me incomprensibile, ho sempre pensato che dal dentista si debba sentire male, anzi che un po' si paghi anche per quello ), ed è pure simpatico (che in questi casi non è richiesto, ma non guasta mai...)

Insomma durante un'anestesia mi sono trovato a pensare che fra un po' -non chiedetemi quanto- potrebbero avere la mail anche il panettiere, il meccanico dell'auto, e chissà chi altro. E con un Blackberry o un IPhone in tasca, vuoi mai che quei semplici strumentini da web 1.0 potrebbero semplificare un bel po' di cose?

Esperienze di vita vissuta: l'utilità di Twitter, ovvero come sia possibile parlare con un aeroporto

Io con il mio account Twitter mica l'ho mai avuto sto gran rapporto: non capivo a che serviva sapere che qualcuno a Milano stava mangiando un panino, mentre un altro a Padova aveva mal di testa. E poi seguire i retweet, le risposte... insomma, molto meglio Friendfeed.
Beh, ogni tanto bisogna ricredersi. L'avevo già scritto, lo strumento giusto per fare ogni cosa...

E quindi mi sono trovato con un amico in auto verso Milano per prendere una aereo per Stoccolma, in piena emergenza nube-vulcano-islandese. Attaccati ai cellulari per capire se saremmo partiti, scopro che l'aeroporto Arlanda ha Twitter... vuoi mai che funzioni?

Ho mandato un messaggio ad un aeroporto, e l'aeroporto ha risposto :)

(Di seguito la prova, che non si dica che qua si scrivono cosa a caso)



non contento un paio di giorni dopo ci ho riprovato per le informazioni del ritorno:



Nulla da dire, complimenti all'aeroporto ed anche un grazie: da oggi ne so un po' di più su Twitter...