martedì 27 maggio 2008
Pubblicitario, pubblicizza te stesso... (o era il medico?)
Salve, sono lusingata dai Vs spietati commenti!!
Vedo che siete stati molto "informali", bene lo sarò anche io.
Nessuno nega che la "tetta tira", ma non ditemi che non possa "evocare" i due vulcani di Napoli e Catania!!
Siete tutti militanti nel MOIGE ? Pensate anche voi che i poveri bambini rimangano sconvolti dinanzi a cotanta abbondanza??
Ricordo che il targhet* della TTTLINES è del 70% di autotrasportatori.
Fortunatamente questo accostamento ha avuto successo e sta facendo la fortuna della fotomodella.
Stamattina è stata ospite a canale 5 dalla D'Urso.
Se ne continua a parlare...qualche merito dovrò pure averne o no??
Ricordate, a parte quelle di Toscani, di una campagna che abbia riscosso tanto successo e della quale se ne sia parlato tanto?
Lavoriamo per la gloria o per far felici i ns clienti?
23.05.08 @ 11:09
Spotanatomy (via)
Non voglio entrare nella polemica, ma letto l'articolo ed i commenti, mi sono convinto che il pubblicizzare dei traghetti probabilmente è stato l'ultimo degli effetti, che è venuto dopo l'agenzia, la sua proprietaria, e pure la modella :)
Che poi si rischia di fare la fine delle quattro paperelle... tutti si ricordano di Adriana Lima, ma chi si ricorda cosa pubblicizzava? (il prodotto, non il brand, altrimenti è tropo facile... :) )
* era già scritto così, giuro...
pic from yoshiko314
Pubblicato da Unknown alle 01:17 2 commenti
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sabato 24 maggio 2008
Never's not such a long time: lo dice uno bravo...
"I'll never vote for that candidate if my candidate loses."
"I'll never invest in that stock."
Never seems like a really long time, doesn't it? Practically forever.
Here's the thing. People who say 'never' actually mean, "until my situation or the story changes materially." Making bad decisions in the now to honor absolute statements in the past isn't particularly sustainable. Consumers, short-sighted as they are sometimes, are able to realize this pretty quickly.
In fact, the only thing shorter than 'never' is 'always.'
Vabbè, citare quelli grandi e famosi è facile. Ma ricordarsi che nel lavoro (e non solo...) vale la pena di mettere in discussione tutto o parte di quello che si è fatto, è un buon motivo per scrivere questo post.
via
Pic from dhammza
Pubblicato da Unknown alle 02:17 0 commenti
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venerdì 23 maggio 2008
Il marketing dei benzinai /2
E' la volta di ERG: campagna sui punti vendita dei suoi carburanti che sono stati dotati di ampia cartellonistica con la faccia del gestore che "ci mette la faccia" e che "lavora qui, per voi".
Premetto che mi piace il concetto di "personalizzare" la vendita, cercando di rendere il raporto cliente-venditore il più personale possibile. Conosci chi ti fa benzina, che magari ti sta simpatico e ci torni.
Mi lascia però perplesso il messaggio della campagna:
- "ci mettiamo la faccia": perchè? Non è che gli altri benzinai si nascondano, e a parte rari casi di problemi (acqua nel serbatoio...) non c'è sto gran bisogno che il benzinaio si assuma le sue responsabilità.
Si ricerca l' "effetto barista": prendo il caffè in quel bar perchè al bancone c'è un ragazzo simpatico che due chiacchiere le fa, piuttosto che in uno in cui non mi dicono nemmeno "buongiorno" quando entro. Ma dire che il barista "ci mette la faccia" è un po' forte.
- "lavora qui, per voi": mai come in questo periodo la benzina non è considerata un servizio, ma una sofferenza. Togliamo pure l'attenzione dal prezzo, ma Antonio lavora per guadagnare, e non è una guardia medica.
- "ERG: distributori di fiducia": ora non so voi, ma io non sento sto gran bisogno di fidarmi del mio benzinaio...
Idee ottime, realizzazione un po' improvvisata. Magari qualcosa del tipo "ERG ha scelto Antonio, per voi" sarebbe stato un po' più centrato: produciamo benzina, e scegliamo i nostri collaboratori per un servizio migliore, mica ci mettiamo il primo che capita.
Che poi se ad Antonio quel giorno girano le scatole (e ogni tanto capita a tutti...) il cartellone si trasforma in un boomerang decisamente pericoloso...
PS: sul sito la prima frase che si legge è "conosco ERG: è una marca di benzina". Beh, almeno le basi le hanno chiare... :)
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giovedì 22 maggio 2008
Non è bello ciò che piace... ma cosa piace?
Da un post (ora rimosso) sul blog di Luca De Biase, arriva uno spunto interessante.
Durante un seminario, intervistati da Fausto Colombo alcuni ragazzi chiedono: «Posso prendere tutta la musica del mondo che mi piace. Il problema è che cosa mi piace?»
Risponde Colombo: «I marchi un tempo erano manuale generale di esperienza. Oggi sono una bussola. Al marchio si chiede un'indicazione di gusto. Si concede una grande fiducia, ma critica e a termine».
Non sono sicuro che i marchi debbano essere presi come bussola per tirare fuori i piedi dall' information overload (che può essere anche su quale musica ascoltare, o su un'altra questione a caso).
Il problema da affrontare magari è "capire come scegliere". Quando su un lettore mp3 puoi mettere tanta musica da non riuscire ad ascoltarla in un anno, o quando puoi accedere a tutti i film girati da quando esiste una cinepresa, diciamocela tutta: il marchio cerca di tirare l'acqua al proprio mulino.
Non credo che la gente conceda fiducia ai marchi, ma che magari li usi -o li debba usare- criticamente per farsi un'idea.
"Cosa mi piace"? Chiederselo un po' più spesso farebbe risparmiare tempo :)
PS: A vederla un po' larga, questo post di Luca conti ha a che fare col di cui sopra...
Pic from Daniel Y. Go
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martedì 20 maggio 2008
Pensaci prima di promuovere qualcosa in rete, PENSACI...
Ma funziona?
Internet è il posto giusto?
Voglio comprare un'auto, compro Quattroruote, vedo la pubblicità di un'auto: la pubblicità è nel posto giusto.
Voglio un paio di scarpe, entro in un negozio Nike, via buetooth mi arriva un video promozionale: ancora un posto azzeccato.
Non mi chiedo quali prodotti debbano essere promossi con un buzz o con un media sociale: Mi chiedo quali caratteristiche debba avere un prodotto perchè questi mezzi siano efficaci.
Prendendo spunto da Seth Godin, non è la pubblicità che crea una mucca viola, ma è la mucca viola che se pubblicizzata nel modo giusto e tramite i mezzi giusti, ha successo.
Insomma, in rete si vedono auto, televisori, cellulari pubblicizzati nelle maniere più strane: ma è il modo giusto? Se vai sui social devi avviare una conversazione (vera), e sicuramente serve. Ma viral, buzz, e compagnia bella a volte rischiano di fare più fumo che altro...
PS: non ho un esempio in particolare, è più una sensazione diffusa...
Pubblicato da Unknown alle 23:58 4 commenti
Etichette: advertising, prodotto, promozione, seth godin, social media
sabato 17 maggio 2008
Marketing spicciolo: il parcheggio
In questo esame l'area parcheggio è grande, ma si confonde con i tavolini. Ora, ha sicuramente ragione il piadinaro (le piadine vanno dai 6 agli 11 euro :) ), ma le auto finiscono veramente parcheggiate a caso...
PS: non sai cosa vuol dire "spicciolo"?!?
Pubblicato da Unknown alle 01:14 0 commenti
Etichette: commerciante, comunicazione, marketing, spicciolo
venerdì 16 maggio 2008
Buzz con creatività: Hema online
giovedì 15 maggio 2008
Un poliziotto: un amico in più
Quest'anno è associato ad un concorso per le scuole, che possono partecipare con lavori di varia natura sul tema di non sottrarsi alle proprie responsabilità di fronte ad atti di piccola criminalità.
Bella iniziativa: certo due poliziotti che mettono un bambino a cavalcioni di un monumento (la Fontana della Barcaccia in Piazza di Spagna) non mi sembra il massimo per i propositi sopra esposti, ma del resto i poliziotti non sono pubblicitari, e l'iniziativa rimane lodevole.
Pubblicato da Unknown alle 00:53 2 commenti
Etichette: affissioni, marketing, polzia, pubblicità
mercoledì 14 maggio 2008
ENI Internal marketing: solo una formalità?
- possono capitare possibili errori(già stai migliorando...)
- i lavoratori fanno dei turni (negli uffici marketing?!? stakanovisti...)
- chi lavorava in quel momenti era in sala riunioni per una conference call (ore 1.00, ed il giorno dopo alle 2.00?!? sono dei martiri...)
- può essere capitato(ecco, ora ci sei... ci voleva molto?)
Ora, capisco l'improvvisata dell'argomento trattato, ma arrampicarsi sugli specchi in quel modo quando bastava ammettere semplicemente l'errore non è sta gran cosa.
In più torniamo al solito problema: una volta si diceva predicare bene e razzolare male; oppure per un'azienda fare propri i principi che si sventolano con spot televisivi e campagne stampa. Prima di fare tutto ciò hanno fatto una circolare interna per il risparmio dell'energia negli uffici? Senza un po' di internal marketing la credibilità rischia di andare a quel paese...
P.S: geniale l'ultima scena in cui Golia toglie la lampada Tizio dalla scrivania di Di Giovanni perchè alogena, e la frantuma :)
Pubblicato da Unknown alle 12:26 4 commenti
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lunedì 12 maggio 2008
How NOT to use powerpoint
Lo so, criticare dicendo cosa non fare senza dire cosa fare è facile e comodo, ma evitare ciò che segue nel video porta già ad un buon punto... e dalle presentazioni che ho visto in giro non deve essere nemmeno facile :)
Se poi si intrattiene con una simpatia simile, allora si è dei grandi...
via
PS: Don Mcmillan, ora comico, ha lavorato in AT&T, IBM ed altri posti ameni per dieci anni: e penso sempre di più che le esperienze lavorative portino a diventare dei comici naturali, o ad essere oggetto delle loro battute...
Pubblicato da Unknown alle 01:37 1 commenti
Etichette: mcmillan, powerpoint, ppt, presentazioni
venerdì 9 maggio 2008
fast strategy: how to...
Ho provato a sceglierne qualcuna per postarla, ma nell'indecisione le metto tutte per ora:
1. Time is not the problem in creating strategy, ideas are. If you can find an idea the time will find itself.
2. Ideas first, facts second. Facts only make sense in the light of an idea.
3. There are only two criteria for judging your creative strategies - are they simple and are they interesting.
4. It is vital to be interesting, it is merely important to be right.
5. If you look in the same place as everyone else you will never find something interesting, no matter how clever you are.
6. Every great solution comes from a great problem. Make sure you understand the problem behind the problem that you are trying to solve.
7. Anything and everything can help you. Take a walk and think about how every shop, sign, ad, conversation and observation might help you solve the problem.
8. Be prepared. Keeping reading the weird shit.
9. Keep your focus on finding out the things you didn’t know you didn’t know.
10. Call upon your latent strategies, the strategies that you have always wanted to use but have never had the chance.
11. Remember that the stale strategic idea of one category is the ground breaking step forward in another.
12. Jam with other people, online or face to face. But don’t engage that trojan horse of mediocrity, the brainstorm.
13. Ask yourself what the brand’s position might be about the something we all care about.
14. A position is an opinion. We live in an age of conversation and opinions are the lifeblood of all conversations.
15. Plan from within. How do you feel about the brand, category or the wider world? How do you explain your own behaviour? You are not unrepresentative, you live in the same brand landscape as everyone else.
16. Trust your instinct - its the most truthful resource you have.
17. Fast strategy is more about decisiveness than speed. Often we need strategic courage more than haste.
Il numero non è dei più felici, ma la teoria c'è tutta. Due cose mi colpiscono: l'importanza data alle idee ed alle conversazioni (che possiamo tradurre con "confronto").
Mi sa che ne scelgo un paio e me le stampo (certe cose è meglio averle sempre chiare).
Pubblicato da Unknown alle 14:28 0 commenti
giovedì 8 maggio 2008
Il marketing dei benzinai /1
Ecco come Esso si scusa per aver terminato la tv in premio con la raccolta bollini: non è male come pezza messa a coprire un problema logistico.
PS: tutto questo vale sempre se non si pensa a quanto costa un pieno...
Pubblicato da Unknown alle 23:36 0 commenti
Etichette: benzina, comunicazione, concorso, marketing
lunedì 5 maggio 2008
Denunce dei redditi on line: per chiudere il discorso...
Si tratta di documenti già accessibili -e a volte pubblicati-, senza che nessuno abbia mai detto nulla. Il fatto è che l'operazione è stata fatta senza un'adeguata preparazione. I più o hanno saputo solo a cose fatte. Se il tutto fosse stato preparato da una campagna di comunicazione e dalla seguente discussione, la polemica sarebbe stata ridimensionata da subito. E' l'impressione ad un'operazione dall'alto, senza controllo, che ha causato il polverone: e il veloce passo indietro (reso inutile dal p2p) non ha contribuito a dare una gran immagine...
Pubblicato da Unknown alle 18:42 3 commenti
Etichette: comunicazione, denunce, entrate, governo, ministero, redditi