giovedì 22 maggio 2008

Non è bello ciò che piace... ma cosa piace?

Da un post (ora rimosso) sul blog di Luca De Biase, arriva uno spunto interessante.

Durante un seminario, intervistati da Fausto Colombo alcuni ragazzi chiedono: «Posso prendere tutta la musica del mondo che mi piace. Il problema è che cosa mi piace?»
Risponde Colombo: «I marchi un tempo erano manuale generale di esperienza. Oggi sono una bussola. Al marchio si chiede un'indicazione di gusto. Si concede una grande fiducia, ma critica e a termine».

Non sono sicuro che i marchi debbano essere presi come bussola per tirare fuori i piedi dall' information overload (che può essere anche su quale musica ascoltare, o su un'altra questione a caso).
Il problema da affrontare magari è "capire come scegliere". Quando su un lettore mp3 puoi mettere tanta musica da non riuscire ad ascoltarla in un anno, o quando puoi accedere a tutti i film girati da quando esiste una cinepresa, diciamocela tutta: il marchio cerca di tirare l'acqua al proprio mulino.
Non credo che la gente conceda fiducia ai marchi, ma che magari li usi -o li debba usare- criticamente per farsi un'idea.

"Cosa mi piace"?
Chiederselo un po' più spesso farebbe risparmiare tempo :)

PS: A vederla un po' larga, questo post di Luca conti ha a che fare col di cui sopra...




Pic from Daniel Y. Go

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