E’ un po’ che seguo il blog Joelapompe (vabbè, il nome non è il massimo :) ), che si prende la briga di cercare le pubblicità (video, tabellari, guerrilla…) che si assomigliano - e a volte sono identiche -. A parte sorprese su spot che conosco e che risultano spudoratamente copiati, mi viene da pensare che l’usanza di “prendere spunto” in maniera troppo evidente sia molto diffusa.
E dov’è finita l’idea originale, il lavorarci sopra, il produrre qualcosa di completamente “proprio”? Questo fenomeno è diffuso in tutti i settori, ma tutte le volte che lo vedo dove la parte “creativa” la fa da padrona, un po’ ci rimango male…
lunedì 31 marzo 2008
A volte la creatività non è molto creativa
Pubblicato da Unknown alle 02:27 4 commenti
Etichette: creatività, pubblicità
venerdì 28 marzo 2008
Rainet: non saranno messi tutti così in Italia... vero?!?
Tre giorni fa ho sentito su Radio Radicale l'intervista ad Alberto Contri sulla sua non riconferma alla presidenza di Rainet (società che gestisce i 450 siti Rai).
L'audio è da sentire, ma senza entrare in giudizi di merito cito solo un dato: Rai ha impiegato sul web 6 milioni di euro, la bbc 75 milioni all'anno più 11 milioni di sperimentazione.
Che gli americani fossero avanti si sapeva, ma che gli inglesi fossero così avanti (o noi così indietro) non credevo.
Se RAI ha i server raffreddati da un condizionatore da casa, e vista la vicenda di Italia.it, non c'è qualcosa da sistemare?
Pubblicato da Unknown alle 09:44 0 commenti
Etichette: alberto contri, italia.it, rainet
giovedì 27 marzo 2008
Nuova promozione: è la fine dell'URL?
L'idea c'è, e se prende piede le varie strategie di posizionamento sui motori di ricerca potrebbero diventare fondamentali.
Solo a trascurarle per un po' si rischierebbe di fare il gioco della concorrenza :)
Su Cabel la notizia originale, con vari esempi
Pubblicato da Unknown alle 01:45 0 commenti
mercoledì 26 marzo 2008
lavorare divertendosi? A volte si può...
si può solo constatare che a volte il lavoro può diventare decisamente divertente... se non altro per gli argomenti trattati :)
Credits di foto e campagna
Pubblicato da Unknown alle 01:53 0 commenti
martedì 25 marzo 2008
Apple: davvero così diversa da Microsoft?
John Lilly (CEO di Mozilla) ne fa una questione di fiducia degli utilizzatori nei confronti dell'azienda, e sicuramente non sbaglia. Jacona sul blog paragona il comportamento di Microsoft ed Apple, che diventa simile non appena quest'ultima guadagna un po' di spazio.
Per conto mio mi chiedevo già da un po' perchè tutti i lettori mp3 provenienti da Cupertino avessero bisogno di un software dedicato, senza poter essere riconosciuti come HD esterno da un qualsiasi computer. Cioè: i tuoi clienti ti amano veramente tanto se si fanno obbligare ad installare qualcosa di cui la conocorrenza fa a meno, e che "chiude" il tuo prodotto a chi non ha ITunes installato.
Beh, sembra che per la prima volta questo amore incondizionato dei fan di Apple sia stato tradito. Che poi loro Safari ce l'hanno già, il problema al massimo è di chi usa Itunes su pc (sì, ci sono anche quelli: la mia ragazza per esempio :) ).
Jobs si è sempre dichiarato "diverso" da Gates: fra poco scopriremo se queste dichiarazioni erano un "credo" aziendale, o una strategia per allargare la sua nicchia di mercato: io un sospetto ce l'ho...:)<
Pubblicato da Unknown alle 14:00 1 commenti
martedì 18 marzo 2008
Flickr forse amplia i servizi, e rischia...
Gira voce che Flickr voglia aggiungere anche i video... e ci risiamo: la smania di voler fare tutto, quando si sta facendo bene UNA cosa. E sarebbe meglio continuare a fare quella, magari investendoci sopra.
La tentazione di allargare il business aggiungendo servizi ad un prodotto che funziona già è rischioso (Palm ne sa qualcosa). Spero che evitino l'implementazione e al massimo aprano un altro portale
Quando Yahoo comprò Flickr, Nello* me lo disse: "speriamo che non lo rovinino...". Non vorrei avesse avuto ragione.
*Tutti hanno un amico che segue internet, tecnologia e applicativi vari 24/7, e non è contento se non installa un paio di beta alla settimana... Nello è il mio :)
Pubblicato da Unknown alle 00:16 2 commenti
sabato 15 marzo 2008
L'entrata del tunnel...
Pubblicato da Unknown alle 03:21 0 commenti
venerdì 14 marzo 2008
Il primo (o quasi) virale nella ricerca
Mi ero proposto di non postare virali, ma quando la mia ragazza* è arrivata a casa dicendo "devi vedere un video su youtube sulla PCR, poi forse è anche una pubblicità", non mi sono potuto trattenere.
Il fatto che in campo scientifico ci si lasci tentare da queste "esperienze" mi suona abbastanza nuovo: magari un primo passo per allontanarsi dal meccanismo di promozione che comprende congressi alle Maldive o in Messico.
Qui il testo dal sito di Bio-rad
Ps: la PCR fu inventata da un matto di nome Kary Mullis, scienzato e surfista: il suo libro è da leggere
*la suddetta si interessa di marketing quanto io di bambole nepalesi
Pubblicato da Unknown alle 11:01 2 commenti
Etichette: kary mullis, marketing medico, viral
mercoledì 12 marzo 2008
Listen - Share - Involve
Riprendo l'argomento del post precedente, perchè da oggi mi ronza in testa una formula... Listen-Share-Involve, che può essere un modo per fidelizzare il cliente sia nel b2b che nel b2c. Ascoltare le idee, condividere le nostre, allo scopo di coinvolgere la persona che compra.
In questo certo i social media possono essere un aiuto, con un solo rischio, da evitare come la peste: il delegare ala rete il rapporto personale, che in alcune -molte- situazione rimane comunque insostituibile.
PS: bello il giochino delle formule, potrei prenderci gusto... evito? :)
Pubblicato da Unknown alle 23:57 0 commenti
Etichette: b2b, b2c, fidelizzazione, social media
domenica 9 marzo 2008
Viaggi premio e simili nel b2b: servono ancora?
Nei mercati b2b sembra essere sempre più una consuetudine cercare di legare i clienti all'azienda proponendo benefit di ogni tipo: viaggi, gadget tecnologici, e ogni cosa venga in mente al'ufficio commerciale (o marketing, se ha finito tutte le cartucce...).
Ora, questi si dividono in due tipologie: quelli legati ad un raggiungimento di fatturato (se nel prossimo anno mi fai nmila euri, ti mando in Brasile con tutta la famiglia), o quelli "a fondo perduto" nella speranza di un fatturato futuro per sdebitarsi (ti mando in Brasile oggi, e magari tu nel prossimo anno ti ricordi di me). Sebbene il primo sia comunque preferibile (fa parte a pieno titolo della trattativa commerciale), sono dell'idea che questi stratagemmi stiano perdendo sempre più efficacia.
Si bada sempre meno al viaggio, e sempre più al servizio che un fornitore può offrire, come al guadagno realizzabile con il prodotto acquistato.
Fattori critici diventano quindi 1)un valore aggiunto del prodotto che permetta di venderlo a un prezzo maggiore (e guadagnarci di più) 2)un servizio su misura, che dia al cliente facilità in tutto il processo di acquisto e vendita.
In quel "su misura" ci entra tutto il processo di ascolto del cliente, con se possibile un passo in più: il suo coinvolgimento nel processo di acquisto. Ma questa è materia per un altro post, mica posso bruciarmela così...:)
Pubblicato da Unknown alle 20:54 0 commenti
giovedì 6 marzo 2008
Utilità dei banner: inchiesta sul campo
Sabato scorso ho partecipato ad un torneo di burraco. Sorvolo sul perchè sia capitato lì, comunque era organizato da una comunità on line. Un sito che organizza weekend di gioco furente: ci ho trovato gente di tutte le età, e vedere un sessantenne che usa il verbo "bannare" mi ha fatto un po' impressione :).
Il fatto è che mi sono trovato a disposizione un centinaio di persone che usano la rete per uno scopo (giocare), e che sicuramente un giretto in internet lo fanno, e mi è venuta in mente la discussione iniziata da Gaspar Torriero sull'inutilità dei banner.
Mi sono messo a chiedere in giro se qualcuno cliccava banner, e il risulato è stato, tutto sommato, prevedibile.
E' una questione di età: oltre i 45-50 anni (a occhio) la maggiorparte della persone (un... 70%?) cliccano i banner non per errore, ma per curiosità. Dalla domanda seguente è emerso che nessuno dei suddetti ha mai fatto acquiti on line e non lo farà, perchè non si fida.
In conclusione: vender coi banner è dura: o si usano come "reminder" o lancio di un nuovo prodotto (se si ha un marchio conosciuto), o secondo me l'utilità è molto relativa.
ps: l'idea mi è venuta sul campo: la prossima volta potrei organizzarmi con questionario fotocopiato :)
Pubblicato da Unknown alle 01:01 3 commenti
Etichette: banner
martedì 4 marzo 2008
Plugged time: too much?
Leggo si doubleBBlog questa notizia: una giornalista propone un gionrno alla settimana staccati dalla spina: no internet-celulare-tv-radio-mp3... Ora,a parte la provocazione, chi di voi/noi ci riuscirebbe? Se penso a quanto tempo fra lavoro e cose più importanti passo davanti ad uno schermo mi viene il dubbio di essere alle soglie della dipendenza.
Domanda: è un grosso problema e rallento o tiro dritto e fra qualche anno aumento la gradazione degli occhiali?
Pubblicato da Unknown alle 13:44 6 commenti
Etichette: internet
Social Media: b2b o b2c?
Si parla tanto di social media utilizzabili dalle aziende: uno dei limiti è il grande numero di clienti che possono interagire, ed il rischio di perderne il controllo. L'utilizzo -di un blog per esempio- a prima vista sembra più fattibile nel b2b. I clienti di questo settore comprano dall'azienda per fare business, non per soddisfare un loro bisogno come nel retail. Possono utilizzare il media in questione per problemi riguardanti il lavoro, e l'azienda ha un luogo dove dare risposte.
Ma qui mi sorge un dubbio: l'azienda ha una struttura commerciale e marketing preposta a questo: risolvere i problemi dei clienti. E una persona fisica dà certamente più affidamento di una risposta su un blog.
Forse può essere utile in caso di un grosso numero di clienti, ma quante sono le aziende b2b che ne hanno così tanti da non riuscire a rispondere direttamente? Si torna all'utilizzo dei social media nel b2c, dove però, per avere un'utilità reale (per il cliente e per l'azienda), è necessaria una struttura preposta unicamente a questo settore.
Da questa ricerca poi viene fuori che le aziende usano i social media principalmente per fare "brand building". Ma il lato positivo più importante è -come sempre- il non avere paura di far parlare i propri clienti con altre persone, con l'onestà di dare pubblicità agli errori come ai meriti.Insomma, forse dalle nostre parti l'utilizzo di questi strumenti nel b2b è prematuro: ma è un'ottima occasione per cominciare ad allenarsi: se diventano uno standard -e lo stanno facendo- essere in ritardo non darà sta gran immagine...
ps: l'immagine è di kenjimori
Pubblicato da Unknown alle 02:13 2 commenti
Etichette: b2b, b2c, social media