giovedì 24 luglio 2008

C'è crisi... c'è grossa crisi*...



«Scritta in cinese la parola crisi è composta di due caratteri. Uno rappresenta il pericolo e l'altro rappresenta l'opportunità.»

Ok l'ha detta John Fitzgerald Kennedy, ma provate a ripeterla ad un imprenditore a caso: il consiglio è di mettersi a correre, perchè lui non si limiterà a rispondervi a parole.

Da quando ho cominciato a lavorare mi sono trovato in mezzo ad una crisi: ceramica (eh, i cinesi...), marmo (eh, i marmi dei cinesi...), pubblicità (eh, con la concorrenza che si svende, nemmeno fossero cinesi...), pvc (eh, i cinesi ormai fanno un prodotto valido quanto il nostro...).
O porto sfiga io, o i cinesi. Oppure la causa è un'altra, e non so se sia colpa (sempre, solo) mia o della Cina.

Seguendo i blog non ho visto molti riferimenti a questa situazione, e sì che il marketing deve essere in prima linea a fronteggiare questa situazione, lo diceva pure Henry Ford**.

Fare comunicazione quando le aziende vanno bene è abbastanza facile, no?!?

Quando il mercato traballa è più difficile, ma è proprio in quel momento che serve davvero.

E' vero, quando c'è crisi la prima cosa ad essere tagliata è la comunicazione: in fondo si crede sia superflua (se non inefficace), perchè:

- non è misurabile

- non crea vantaggi competitivi

- quello che vende è il commerciale, mica il marketing

Con le nuove tecnologie il primo motivo sta sempre più scomparendo (nella misura in cui ste benedette aziende le usino ste tecnologie).

Sul secondo sono quasi d'accordo (se un prodotto è debole c'è poco da inventare, a meno di un mezzo miracolo, o investimenti pari al pil di uno stato)

Il terzo nasce da un'idea che è difficile estirpare dall'imprenditore medio: il marketing è al servizio del commerciale.
E si finisce a fare solo cataloghi, espositori e fiere.

No: marketing e commerciale sono due cose diverse, distinte. Devono comunicare, interagire, devono scambiarsi idee, non diktat.

In periodo di crisi il marketing può deve essere fondamentale.
Certo non può limitarsi a fare spot, campagne stampa, siti, blog come ha fatto fino a quel momento. Deve cercare di cambiare registro, cercare nuove nicchie di mercato ed il modo di comunicare con esse.

Ogni euro speso deve esserlo per un motivo.

Fare immagine nei momenti difficili non può bastare: bisogna rimboccarsi le maniche e trovare soluzioni (poi se sono quelle giuste è meglio :) )



Titolo ripreso da Quelo

**"«Chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi è come se fermasse l'orologio per risparmiare il tempo.» -Che ci volete fare, questo sta diventando il post delle citazioni... -


Foto di ~Mina~

7 commenti:

OniceDesign ha detto...

guarda, sulla famigerata crisi bisognerebbe proprio aprire un blog apposta.
c'è crisi, c'è crisi, eppure la gente apre mutui trentennali per comprarsi la macchina figa.
c'è crisi, eppure erano un milione in coda per l'iPhone.
c'è crisi, eppure in gioielleria la settimana scorsa sembrava di stare dal panettiere al supermercato.

la vera crisi, qui, è che le aziende (esattamente come i privati) vivono ormai di BISOGNI INDOTTI, sperperando e bruciando capitali in inutilità, senza concentrarsi sul cuore del loro esistere: produrre bene, vendere bene.

la crisi, i cinesi, la borsa, l'argentina e l'euro sono tutte scuse per mascherare le proprie responsabilità. IMHO questa crisi di cui parlano, insomma, non esiste.

[m]m ha detto...

"Chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi è come se fermasse l'orologio per risparmiare il tempo."

lo aggiornerei con 'comuniversazione' al posto di pubblicità

Unknown ha detto...

@fake: il commento sembra u[n collage di qualche servizio di Studio Aperto! Hai ragione, non è così nera, ma qualche aziendina la serranda l'ha tirata giù...
@[m]m: vero, ma tu sei avanti: te lo vedi Fordche scende dal modello T dicendo "comuniversazione? :) Probabilmente sareste stati d'accordo, ma a quel tempo "advertising" raccoglieva molti concetti che oggi separiamo

Anonimo ha detto...

Pubblicità, certo ma anche investimenti. Molto spesso sono gli investimenti che vengono tagliati ancor prima della comunicazione. Una società che inizia ad intraprendere questa strada è presto finita prima ancora che lo sia.

Unknown ha detto...

Allora si può dire più in generale che chi in periodo di crisi immobilizza tutto, chiude la borsa ed entra in "panico da spesa" accelera il tracollo?
La lucidità aiuta a decidere, in ogni campo...?

Leonardo de Nardis ha detto...

La vera crisi ormai è nella psiche dell'essere umano. In questo momento la crisi è buzzzz

Unknown ha detto...

troppo profondo Stefano... o finiamo davvero tutti dallo psicologo? :)