Da un bel po' che pensavo alla definizione di "virale", ma non riuscivo a trovare cosa non mi convinceva nell'approccio generale.
Poi mentre scrivo un commento a questo post, vedo la luce:
"l'essere virale è una conseguenza, non deve essere la causa"
P.S: Mi piace così tanto che ho paura di averla copiata inconsciamente da qualche parte...
mercoledì 2 luglio 2008
I finally understand the viral. Period.
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9 commenti:
Quindi un messaggio può 'diventare' virale, ma non 'nascere' virale.
Mi piace !
Infatti: secondo me un effetto virale è difficilmente stimolabile, e per quanto riguarda il controllarlo, lasciamo perdere...
La viralità, se ho capito bene, può quindi essere riconosciuta solo a posteriori. Il che mi fa pensare sul senso che possa avere la definizione "marketing virale"...
Domanda da inetto dilettante: il 'word of mouth' può essere considerato marketing virale ??
@ fabio: io la penso così, ma sono un estremista :) puoi provare a viralizzare un messaggio, ma "vendere" una campagna come virale è tutta un'altra cosa...
@ Stefano: qua di professionisti non ce n'è, tranquillo :) il passaparola è il mezzo con il quale il virale si diffonde. Fa pensare che i più riusciti sono quelli non stimolati da campagne stampa o mailing a pioggia ai blog.
La lettura dei libri The Selfish Gene di Richard Dawkins e The Meme Machine di Susan Blackmore possono aiutare alla comprensione dei concetti di meme e trasmissibilità di un'idea o di un pensiero.
il bello della rete... arriva sempre qualcuno a dare il consiglio giusto! Grazie maurizio, questi mi mancavano, mi attrezzerò!
Per "impegni universitari" e per piacere abbiamo letto Internet P.R. di Marco Massarotto.
"Il Viral Marketing non esiste: succede", è il titolo di un paragrafo.
Al di là del marketing, secondo noi è una buona definizione di virale!
cioè, fammi capire... alla fine in fondo Marco è d'accordo con me... giusto? Non ricordo dove ho letto in questi giorni che i virali a tavolino naufragano puntualmente...
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