lunedì 19 novembre 2012

Una bustina di marketing, semplice semplice...

Sono anni che voglio scrivere questo post, poi me lo dimentico e passo oltre.

Ma oggi al bar ho visto una cosa che me lo ha ricordato. E mi ha convinto che ho ragione.

La foto è questa:



Possibile che negli ultimi anni le bustine di zucchero abbiano colori che non fanno distinguere il semolato da quello di canna o dal dolcificante?!?

Immagino che al centesimo che chiedesse lumi su quale fosse lo zucchero "normale", la barista esasperata abbia avuto l'intuizione di mettere un biglietto.

Ok, ammettiamo che la bustina di zucchero sia un veicolo di marketing fenomenale, del quale non si possa fare a meno. che debba riprendere assolutamente la marca del caffè. Benissimo, ma il packaging deve essere chiaro.

Per farvela semplice:

bianco = zucchero normale

marrone = zucchero di canna

blu = dolcificante

Se non capisco cosa c'è dentro è tutta fatica sprecata: non dico di tornare alle bustine con le anatre sopra (le ricordate?), o optare per un total white.

Ma almeno farmi capire alla prima occhiata cosa sto mettendo nel cappuccino, questo sì lo pretendo.

Altrimenti il marketing ostacola la funzione. E fidatevi: perde davvero ogni utilità.

0 commenti: