martedì 29 maggio 2012

Il marketing e lo strano caso della lingua americana

Mai fatto caso all'espressione americana "beware of the dog"?
Tradotta suona come il nostro "attenti al cane", ma con una differenza: letteralmente la traduzione corretta sarebbe "be aware of the dog".

Quel "beware" è un po' come lo "statento" che in Emilia le mamme usano con i bambini...

"statento che cadi!"

"statento che brucia!"

"statento che ti fai male"

Insomma, ci siamo capiti no? è che gli americani giocano con la lingua: se un'espressione è efficace e prende piede nel parlato la ufficializzano, la mettono nel vocabolario e tutto il resto. Non importa che venga da un'altra lingua, da una parlata locale o da una storpiatura: funziona, quindi si usa!

Certo da noi fra vocabolari e accademie una cosa del genere è impensabile: le espressioni gergali e dialettali rimangono tali -a parte alcuni casi-, e le parole straniere devono essere diffusissime ed intraducibili come computer per entrare nel vocabolario. A meno che non siate in Francia, ma questo è un altro discorso.

E' che in America fanno così con tutto. anche col marketing, che per inciso hanno inventato loro.

Se ne fregano del "si fa così", del modo giusto di fare le cose, e preferiscono quello che funziona meglio. Sempre. Che debbano costruire una casa* o promuovere un prodotto.

E' questa praticità nel capire "come si fa" che gli invidio, agli americani. Proviamo anche noi a seguire meno regole e a trovare il modo giusto per fare le cose?



*ed infatti usano il legno, che a parte alluvioni ed uragani rimane il miglior materiale da costruziione...

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