Di poco tempo fa questo post di Seth Godin, in cui analizza passo passo la bottiglia di un sapone. Bel packaging, ben illustrato, e mi ha fatto venire in mente una cosa. Insomma, ho sta mania di leggere le etichette di tutte le bottiglie e confezioni varie entrino nel mio bagno.
Senza fare nomi -ma solo link-, la settimana scorsa mi sono trovato in mano un shampoo parlante. Insomma, cose sull'etichetta del tipo "Lasciami accarezzare i tuoi capelli con il mio abbraccio di seta", oppure "ti donerò il liscio glossy che hai sempre desiderato".
Che uno shampoo mi dia del "tu" fa già impressione. E allora vado sul sito, trovo la pagina della mia bottiglia viola, e trovo questa frase: "Clicca sulle bottiglie per saperne di più. Vai avanti, lo sai che lo vuoi".
Alla faccia del call to action: sono tre notti che mi sveglio tutto sudato dall'incubo di un'enorme bottiglia di shampoo che mi urla "Tu mi vuoi, arrenditi!!!".
Sono diventato troppo impressionabile, decisamente la pubblicità di oggi non fa per me...
L'immagine è di autumnsensation
lunedì 12 aprile 2010
A me ste cose spaventano...
Pubblicato da Unknown alle 17:18
Etichette: advertising, packaging, pubblicità, shampoo
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2 commenti:
tu la bottiglia la vuoi, il problema è dove
Lo spavento del titolo non era riferito a questo tipo di eventualità, a dirla tutta... ;)
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