mercoledì 2 ottobre 2013

Cosa è mancato ai guerrieri di ENEL?


Ne hanno scritto in tanti su ENEL e sulla campagna #guerrieri, ed entrare adesso in tono polemico sarebbe arrivare un po' tardi.

Riassumiamo in 2 righe cosa è successo perché non è questo che ci interessa:

ENEL lancia una campagna mirata a un po' tutte le piattaforme: parte da uno spot televisivo (questo, bellissimo secondo me), per spingere le persone a generare contenuti sul web (Facebook, Twitter) su come ognuno di loro si senta uno dei #guerrieri che lottano ogni giorno, di come sia possibile vincere la propria battaglia, anche grazie all'energia. Di ENEL, ovvio :)

Effetto indesiderato: sui social network si è generata una contro-campagna -quasi- spontanea che attacca ENEL su ecologia, servizi e chi più ne ha più ne metta. Un effetto boomerang che oggi in molti si chiedono se era possibile evitare.

PEr chi volesse approfondire la storia fino a questo punto:

Qui la storia dell'effetto boomerang di #guerrieri
Qui un'analisi della campagna con l'occhio di un pubblicitario (con cui sono d'accordo al 100%)
Qui il post definitivo di Matteo Flora, che spiega da dove è nata (e si è alimentata) la contro-campagna, e da dove arrivano i #guerrieri che hannoc ondiviso le loro storie (sembra per la maggior parte da una società esterna, ma leggete e guidicate voi).

Ma torniamo alla domanda: era possibile evitare quanto è successo?

Questa è una di quelle campagne che mi sembrano "troppo marketing e poco prodotto". ENEL, tu puoi dirmi bravo finchè vuoi, puoi chiamarmi guerriero, beato e pure santo. Ma il nostro rapporto in fondo è: tu mi dai l'energia, io pago la bolletta. E siamo pari.

Forse se insieme alla campagna (che non voglio sapere quanto sia costata) si riservava un po' di budget per premiare i guerrieri, allora FORSE il tutto sarebbe stato percepito in modo diverso. Un po' come un amico che ti dica "io per te ci sono", e poi non risponda al telefono.

Bastava poco, fate voi: uno sconto in bolletta, un aumento dei termini di pagamento alle piccole imprese, co-marketing fra i clienti. I modi sono tanti, sicuramente persone più brave di me ne avrebbero trovato uno.

Una campagna molto bella, con uno spot azzeccato e coraggioso (chi ha le palle di non mettere il proprio logo?), rovinata a mio parere da quel piccolo passo in più che si poteva fare.

Perchè la mia impressione è che al giorno d'oggi le persone pensino che le belle parole non servano più: oggi più che mai, contano i fatti...

0 commenti: