domenica 27 settembre 2015

C.A.C.C.A., il Comune di Bologna, e l'arte di disorientare i follower

Quello che all'università chiamerebbero un "esempio che fa scuola". In breve: il Comune di Bologna annuncia su Twitter l'apertura del "Centro per Arte Contemporanea di Cultura Alimentare". Lo fa su Twitter, così:


Le polemiche sono esplose prima su Twitter:



Poi sulla stampa, cartacea e non: il Giornale, TGcom24, il Corriere di Bologna (che si limita a riportare le critiche), la Repubblica (che dà, freddamente, la notizia, pur titolandola "A Bologna il cibo è C.A.C.C.A.").

Delirio sull'acronimo insomma, ma scavando a tutto c'è un motivo. Si tratta di una provocazione di Panem et Circensem, collettivo bolognese che col progetto C.A.C.C.A. ha vinto un bando sull'innovazione creativa del Comune di Bologna.

Tutta la storia è ben spiegata da Valentina Spotti su Techeconomy.it (qui l'articolo, di cui è anche l'immagine dei tweet, che io sono troppo pigro :): l'arcano era "nascosto" nel link allegato al tweet del Comune, ma nessuno si è preso la briga di cliccare prima di criticare, pubblicare, sparare a zero. Valentina si lamenta proprio di questo: la gente non clicca sui link. Anzi, il collettivo Panem et Circensem lo sapeva, e ha puntato proprio su questo per creare scompiglio sui social. E il Comune, complice, si è accodato alla provocazione.

Fin qui la premessa. Ora:

Sono d'accordo che la gggente in rete sia pigra: non verifica, non clicca sui link, non cerca su Google. Critica, condivide, si indigna al primo alito di vento, senza preoccuparsi di ciò che sta facendo.

Ma questo lo sappiamo tutti. Chiunque si occupi anche poco poco di comunicazione on line sa di questa situazione. E lamentarsene non serve a nulla.

Dire "volevo provocare e non mi hanno capito" vuol dire che hai sbagliato a comunicare. Da un canale ufficiale di un'amministrazione comunale non mi aspetto una provocazione. E se c'è, mi aspetto che me lo dica. Anzi, mi aspetto che l'amministrazione comunale mi dica che qualcun altro sta provocando. E allora ci sta.

Ognuno deve fare il suo mestiere, perché su internet chi naviga si aspetta certe cose. E queste aspettative vanno sfruttate, non combattute.

Esempio: se clicco sul logo di un sito torno alla home. Se al logo ci linko il modulo contatti e poi mi lamento dell'abbandono del sito dalla pagina dei contatti, non sto innovando: sto facendo perdere tempo ai visitatori del sito.

Un collettivo artistico fa bene a provocare. Il Comune di Bologna fa bene a riportare la notizia, ma deve chiarire la situazione. E' una provocazione. Che 140 caratteri saranno pure pochi, ma ci si possono dire tante cose...